ROCKLINES. A GEOPOETIC JOURNEY ACROSS THE MINETT UNESCO BIOSPHERE

Remember summer 2021? For weeks I was writing about the work on the field with Robert Weis in Luxembourg from the Musée national d'histoire naturelle de Luxembourg (Department of Palaeontology). Robert is a scientist, a writer, a traveller. WE hvae known each other for many years and already experienced some geopoetic pratcice. In 2020 he came up with the idea of a geopoetic work of interpretation of the Minett UNESCO Biosphere. We followed the new and improved, fascinating Minett Trail and "read and wrote" the landscape with that geopoetic practice I have been developing on in the last twenty years, and that Weis also took to Luxembourg. Because... My geopoetic is a practice: it is the reconnection between the creative spark, the kinetic intuition of every living being that is how the lexicon of the Earth - geography - is affecting all our lives.

The Minett really is an interesting area in the heart of Europe, where the contemporary industrial history which stretched internationally for a century has turned into an amazing opportunity for a new natural history. Insitutional choices spurred by a grassroot movement of concerned citizens. Including Robert.

But read HERE before proceeding, then return to this post.

This achievement was made possible by the amazing work of Minett UNESCO Biosphere, the people working for it and all the institutions involved (including Weis's Muséee national d'histoire naturelle in the beautiful capital of Luxembourg), the collaboration with the Department of Culture. But I can not avoid to particularly express my gratitude to Gaëlle Tavernier, Yann Logelin, Hana Prosser and Isabelle Mattern, people we have been working with for over a year now. And of course my friend Robert Weis. Being on the field to experiment a groundbreaking work where the geopoetic practice can become a story, was truly amazing. In fact, I also need to thank all the people who joined our geopoetic walks and the camp in July 2021, contributing with their feedback to our work. Now, with these guidelines and the freedom to roam, we wrote a geopoetic journal that is now the book, in French and English. The book launch will happen in three different events in three different locations - Luxembourg, Esch-Sur-Alzette (that in 2022 is currently European Capital of Culture) and Rumelange. From July 14 to July 16 two seated events and a geopoetic walk as you can READ HERE. There will be guests and we are honored to know that two ministers from two key departments (Culture and Energy and Spacial Planning) will join us to back up the project as they already did in 2021.

There is really a lot to say about this work. And we will tell the tale during the 14-16 July launch tour (HERE is the whole program). Follow me on my social media during the Luxembourg expedition (Facebook, Instagram, LinkedIn ). And of course, get in touch with the publisher Editions Phi to buy the book either in French or in English.

ROCKLINES. A Geopoetic Journey Across The Minett UNESCO Biosphere (ROCKLINES. Un Voyage Géepoétique à Travers la Minett UNESCO Biosphere) by Davide S. Sapienza and Robert Weis is 120 pages and it costs 18 Euros.

 

 


NELLE TRACCE DEL LUPO. IL PODCAST PER RAIPLAY SOUND

Mercoledì 15 giugno 2022 inizia ufficialmente la mia nuova avventura narrativa, con il debutto nel mondo dei podcast originali. Grazie a un'idea di Lorenzo Pavolini, nel 2021 abbiamo iniziato a pensare a un viaggio elusivo e profondo Nelle Tracce Del Lupo arrivando a realizzare le prime cinque puntate che RaiPlay Sound metterà online (si potranno anche scaricare) sul sito  e nella app. Venite con noi, perché questo viaggio vi porterà, insieme a tanti ospiti, alla mia voce narrante, al formidabile lavoro di regia e di sound design di Lorenzo, alla musica originale di Francesco Garolfi oltre le stucchevoli discussioni "pro" o "contro" il lupo. Amo i podcast originali. Durante i viaggi in Italia e poi registrando con il mio compagno di avventura, nei mesi scorsi, ogni volta che riascoltavamo la produzione finita ho provato la sensazione di poter esprimere come mai prima tutto ciò che mi è caro, come uomo e come scrittore. Orizzonti aperti che suggeriscono sviluppi inediti, nelle tracce selvatiche E questo è anche il primo podcast geopoetico, lasciatemelo dire. Voglio ringraziare di cuore tutti gli ospiti che ascolterete nel podcast, persone e professionisti di grande spessore e così vicine a tutto ciò che pulsa nella natura madre di tutti.

QUESTO il comunicato stampa ufficiale della RAI.

Non esiste l'animale buono o quello cattivo, ma esiste il lupo con la sua presenza elusiva.

Raccontare il lupo in maniera diversa e invitare l’ascoltatore alla conversazione tra il mondo selvatico e quello umano muovendosi nelle tracce di un animale che incarna la doppia veste di bestia selvaggia e di iniziatore e portatore di conoscenza: è questo l'obiettivo del podcast original Nelle tracce del lupo, un racconto immersivo che permette di percepire l'animale nel paesaggio, più che di vederlo apparire a ogni costo. Perché come tutto ciò che è selvatico dentro di noi, è bello sapere che esiste ma non è obbligatorio doverlo incontrare.

Il viaggio attraversa quell’Italia che via via si è dovuta confrontare con la presenza di questo predatore, anche dove si era praticamente estinto. Negli ultimi decenni, infatti, il lupo è tornato a popolare le Alpi dopo essersi rintanato nel cuore dell’Appennino, in Abruzzo, per un secolo.
Il racconto è arricchito dalle testimonianze di chi, negli anni, è entrato in contatto con le tracce dell'animale: biologi, esploratori, storici, guardiacaccia, addetti forestali, naturalisti, scrittori e pastori.
Nelle tracce del lupo è un podcast original RaiPlay Sound di Davide Sapienza e Lorenzo Pavolini disponibile dal 15 giugno.

13/06/2022


ULTRA OROBIE. IN EDICOLA CON IL CORRIERE DELLA SERA

Si intitola Ultra Orobie. Orizzonti Poetici Nelle Nostre Prealpi il volume di 64 pagine allegato gratuitamente al Corriere della Sera (edizioni di Bergamo e di Brescia) venerdì 10 giugno 2022. Una selezione ragionata di venti reportage riveduti, collegati tra loro in un viaggio orobico geopoetico, tra i tanti pubblicati sul Corriere Bergamo negli anni scorsi (oltre ai 310 sentieri d'autore della rubrica settimanale durata dal 2014 al 2020).

Ecco la mia introduzione:

"Tra il 2013 e il 2021 il Corriere della Sera (edizione Bergamo) mi ha chiesto di raccontare il territorio orobico. In questo lungo arco di tempo ho potuto esplorare il grande spazio di queste terre trascorrendo oltre un anno in cammino per una missione letteraria espressa nei reportage per i nostri lettori. La selezione, ragionata e aggiornata, presentata in questo volume è per me un di diario di viaggio che dalla pianura risale da est alla montagna e con lo sguardo rivolto anche alla provincia di Brescia, per incunearsi e virare a ovest tra le alte quote orobiche e le vallate meno note. Camminare è bello e utile. Camminare è un atto politico per ascoltare la verità del territorio, che non mente mai. E i giorni in cammino tra pianure, montagne, laghi, foreste, sorgenti, alvei di fiumi e torrenti selvaggi, borghi antichi e paesi, distese solitarie mi hanno regalato il mio Monte Analogo, le Ultra Orobie, un viaggio indimenticabile da condividere con voi."

 


PARLANDO COL VENTO

Quando ho visto l'immagine del mio amico e fratello Graziano Paiella sulla sua bellissima pagina Unaphotoalgiorno l'ho immaginato, come ogni giorno, nella sua conversazione con l'orizzonte. Lui al mare, io in montagna. Orizzonte. Comunque.
E questa è la chiave di un'epoca che sta lentamente, inesorabilmente, scivolando verso orizzonti ignoti e pericolosi al punto da poter essere gli ultimi orizzonti visibili per questa civiltà.
Ci sono molti discorsi geopolitici, economici, finanziari, ideologici, di stupidità e ignoranza colossale, di noi cittadini e di chi ci rappresenta, che costituiscono la superficie di questo piano inclinato. Poi c'è però il Profondo. L'Inconscio Collettivo, come lo chiamò Jung. L'inconscio collettivo non sta funzionando bene. E' spaventato al punto da spingerci a trattenere il respiro. Allora ho un'umile proposta da farvi. Respiriamo. Profondamente. Consapevoli di respirare. Riprendiamo il cammino verso l'orizzonte giusto. Riprendiamolo insieme. Chiediamo a chi ci è vicino, "come va, oggi?". Abbiamo un'arma che invece di togliere il fiato, ci rende più forti. Si chiama Amore. Buona giornata.
Dav

 

 


ALL'ACQUA, ALL'ACQUA

All'Acqua, all'acqua ...
Quando passano cinque mesi senza avere potuto avere modo di respirare profondamente, a lungo, l'acqua abbondante, ogni altra preoccupazione o pensiero svaniscono da me. Tutto inizia da lì. Da sempre penso, "come si fa a chiamarla maltempo? Che problema abbiamo? Siamo davvero disconnessi". Così questa mattina, ancora nel buio, gli scrosci provenienti da ovunque mi hanno regalato un dormiveglia nel quale vedevo le correnti dei cieli: quella che risale dal Sebino, da sud, che incontra e discute con quella proveniente da nord, del resto lì c'è la Presolana, non è che si possa fare diversamente, no? Ma ecco la corrente da ovest (quella da est taceva, era in attesa dell'alba): vi divido io, che poi tanto creiamo questo bellissimo effetto - come lo chiamano i bipedi? Ah sì, effetto surround. Così le correnti si accordano. La pioggia continuava a scendere. Quando sono uscito, respiravo. Improvvisamente il mio corpo sembrava rinvigorito. Poi, in giardino, ho incontrato il merlo che ogni giorno passeggia sotto casa. Era lì a godersi la pioggia, perché prima di andare sull'abete, dove l'ho seguito per fargli un selfie (diciamo così), si è fatto un giretto nell'erba, poi su un ramo, quindi su un altro, un altro ancora e hop, eccolo lì. Ancora non ho fatto nulla, sono in piedi da meno di due ore. Oppure, quante cose mi sono già successe e non sono ancora in piedi da due ore. Non è tutta questione di prospettiva? Ora posso affrontare tutto il resto. Ma proprio tutto.
Buona giornata. Statemi tutte e tutti bene, mi raccomando.
Dav

CRIMINALI DI GUERRA E CRIMINALI DI PACE

"...Habitat distrutti, alberi inceneriti, animali uccisi, immissione di gas climalteranti, suolo che resta scoperto aumentando il rischio idrogeologico...". Mi sono svegliato così, questa mattina. Un'amica, che sa di cosa parla, perché conoscere l'ecosistema è il suo lavoro, mi ha inviato questo messaggio e questa foto scattata ieri sera. Quando - senza occhiali - ho visto la foto, la prima cosa che saltava agli occhi, credevo mi avesse inviato l'immagine e il link a qualche articolo sull'orrore in atto in Ucraina: le follie criminali di Putin, missili ipersonici, bombe al fosforo, insomma, avete capito. Invece no. In Valcamonica da inizio anno è almeno il terzo incendio, sulla sponda sinistra della valle, perché esistono criminali di pace che tentano di uccidere l'ecosistema - accade come sapete bene ovunque in Italia, ma spesso ci si fa attenzione solo in estate. Invece in montagna, con cinque mesi di siccità, bisogna aprire gli occhi sempre. Cosa che chi è preposto a fare, spesso non fa abbastanza. E si che nei paesi, spesso è noto il personaggio che ama provare ad assassinare l'ecosistema. Servono le prove, certo. Basterebbe indagare seriamente, ad alti livelli. Fare capire che l'ecosistema è tutto. Intanto certo che dall'Ucraina arrivano notizie orrende. Pare un incendio vicino a Chernobyl. Morti, feriti, gente che scappa. Non vi paia irriverente questo parallelo: non lo è. Chi attacca la Terra, attaccata tutti i suoi abitanti. La guerra ora è la prima emergenza, la pace la prima aspirazione (non sono certo che certe potenze vogliano DAVVERO la pace, però: vorrei vedere altre attitudini, sentire altre frasi, cogliere intenzioni chiare). Ma ricordiamo sempre che anche queste sono guerre e ci sono ogni giorno. Solo perché non muoiono i nostri simili, non significa che non muoia qualcosa di noi. Per fortuna poi, la Terra, si rigenera. Lo ha sempre fatto. Il fuoco, il ghiaccio, l'acqua. Tutto è servito alla Grande Madre per essere ciò che è. E che ora si aspetta che i figli la smettano di farle e di fare la guerra in Ucraina, in Siria, in Africa (Burkina Faso, Egitto, Libia, Mali, Mozambico, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sudan, Sud Sudan)
PS. A chi interessa il luogo di questo incendio camuno, siamo a Rino di Sonico. Per una coincidenza, settimana scorsa camminavo in quella zona tra boschi e meraviglie. Io amo la Valcamonica. E' casa dei miei passi e delle mie visioni, come pochi altri luoghi.


HOMO SAPIENS. E LA GUERRA. ANCORA.

Cinquantacinquemila anni di Homo sapiens, per cosa?

Per essere nel 2022 a disputarsi il mondo anacronistico dei confini e degli stati-nazione con le armi?
Lo ammetto.
Avevo pensato a lungo che fossero schermaglie pesanti tra aspiranti guerrafondai.
Eppure è adesso che serve fiducia nella capacità umana di immaginare un futuro diverso.

Un mondo dove non sono i pochi a decidere per tutti gli altri.

Un mondo dove prendere coscienza del mondo come casa comune non è un auspicio, ma un dovere.


PROSPETTIVA ATLANTIDE. VIAGGIO IN SICILIA.

Nell'ottobre del 2021 ho compiuto un viaggio. Un viaggio per me diverso da ogni altro in questo nuovo millennio.

Un cammino geopoetico nella Riserva Naturale dello Zingaro, Sicilia Occidentale, era l'occasione per tornare nelle mie terre genetiche: occasione nata grazie a una serie di connessioni innescate dal mio libro Il Geopoeta. Avventure Nelle Terre Della Percezione. Un viaggio, per me, è tale solo quando non prevede tesi, ipotesi, analisi. Un viaggio, per me, è connessioni e, per citare l'amica Chiara Laudicina, "trame". Un viaggio, infine, mi porta a scrivere quei "Brevi saggi sull'interruzione del pensiero" da dove è partita la mia avventura letteraria, dopo avere deciso di essere sempre e solo esploratore. In quei giorni di ottobre l'esperienza di Prospettiva Zingaro mi ha dato tanto. Ma poi, l'inattesa Prospettiva Atlantide, si è innalzata nell'orizzonte e questo grazie a due persone speciali, Chiara Laudicina e Giacomo Criscenti, che nel 2021 hanno dato vita all'associazione, che vi consiglio di seguire e di contattare se volete viaggiare a piedi in Sicilia, Atlantide GeoTrek. Volete venire nel mio viaggio psichico alle isole Egadi? Allora ecco Prospettiva Atlantide.


IL RICHIAMO DI ZANNA BIANCA, LA REGISTRAZIONE INEDITA

Il 22 novembre 1916, nel proprio letto, moriva in California Jack London. Lì, dove stava realizzando il suo sogno agricolo (LEGGI), Jack aveva intrapreso un'opera visionaria, grazie alla quale la sua attività di scrittore e di inquieto esploratore delle vie del mondo, poteva armonizzarsi al suo sentirsi uomo della Terra. In questa data, cinque anni fa, al Teatro Miela di Trieste, dedicammo un'intera settimana al centenario della "dipartita per le stelle" di Jack London. Tra le iniziative, il culmine arrivò con la performance Il Richiamo Di Zanna Bianca il cui testo è tratto dalle mie traduzione dei due classici, Il Richiamo Della Foresta (Feltrinelli 2011 e in edizione illustrata per Orecchio Acerbo 2016) e Zanna Bianca (Feltrinelli, 2014) Oggi, per ricordare quella serata triestina e soprattutto il grande amico dell'avventura infinita, Jack London, potete ascoltare QUI la registrazione integrale con le musiche di Francesco Garolfi, pubblicate nel suo album Wild (2015) e i testi di Jack London.


PRIMA DI ADAMO. JACK LONDON E LA MEMORIA GENETICA

Giovedì 11 novembre 2021, in libreria troverete un nuovo titolo del marchio Il Margine, che fa parte della grande famiglia Erickson di Trento:  si intitola Prima Di Adamo ed è un breve romanzo di quell'ineffabile genio chiamato Jack London, vagabondo delle stelle, cercatore d'oro nelle alte terre, marinaio di orizzonti e grandi sogni di fratellanza. Personalmente, si tratta di un testo che desideravo tradurre e curare da molti anni. Sono molto felice e grato all'editore per avermi affidato questo bellissimo lavoro. “I veri ispiratori del mio libro,” dichiarò Jack London, quando tra il 1906 e il 1907 Before Adam uscì prima a puntate su Everbody’s Magazine e poi in volume, “sono Darwin, Huxley e Spencer”. Evoluzionismo, marxismo, Nietzsche. Ma soprattutto, in questo straordinario romanzo breve – lungo esattamente quanto Il richiamo della foresta, che di quei temi gronda significato – l’inevitabile riflessione sull’uomo moderno, il suo distacco dalla natura incontaminata, la lotta di classe già presente nelle popolazioni primitive, un durissimo scontro che prefigura il mondo del ventunesimo secolo. Prima di Adamo è racconto incalzante, in prima persona, che si apre sugli intrecci delle prime comunità umane, evidenziando proprio quei temi cari a London, come le diseguaglianze e la bruta forza della sopraffazione. Lo scrive nell’incipit: ...Questi sono i nostri antenati e la loro storia è la nostra storia. Una frase semplice, ma che dice tutto.