SI, MADRE TERRA. NO, CAPITALISMO PREDATORE

Nel 2012 in Italia nacque un piccolo gruppo intorno al nuovo concetto giuridico Diritti della Natura, ispirato e collegato a The Rights Of Nature, che nel mondo raccoglie personaggi del calibro di Cormac Cullinan, Vandana Shiva, Thomas Linzey, Mari Margil e altri. Un’alleanza globale, spiegata nel fondamentale volume di Cullinan pubblicato da Piano B edizioni I DIRITTI DELLA NATURA.WILD LAW e dal sito DIRITTI DELLA NATURA ITALIA. Nella riforma costituzionale non appare mai il termine/concetto “suolo”, “terra”, “natura”, “ambiente”, “risorsa naturale”, “ecologia”. Mi basta questo per sapere che la libertà di accesso alle risorse naturali (l’acqua su tutte) e dunque all’agricoltura, quindi alla vita, è in pericolo anche in Italia.

Inviammo una lettera al presidente della Repubblica Napolitano per chiedere di inserire i Diritti della Terra nella Carta Costituzionale: la LETTERA, facile da capire e per questo mai risposta arrivò (continua sotto)

 

Avrei voluto votare di nuovo quando è stato stabilito che il Porcellum era incostituzionale. Mi ero scaldato, ero contento, già con la matita in mano e pronto alle urne….poi, il silenzio cosmico e siderale è calato su di noi. Eh si, scusate, perché nessuno presente in Parlamento – io per decenza mi sarei dimesso, ma infatti io non ho capito un cazzo di come si sta al mondo – avrebbe diritto a essere lì. Eppure, qualcuno presente in Parlamento mi propone di cambiare la Carta Costituzionale, senza averne mandato legale per farlo. Perché dovrei fidarmi? Io, mi sarei dimesso e avrei scritto una nuova legge elettorale. Ah, l’avevano scritta, l’Italicum, “la migliore del mondo”, però ultimamente quelle stesse persone che dichiaravano ciò – sintomo di grande affidabilità intellettuale – hanno detto, ehm, vabbè, dai possiamo cambiarla Ah, scusate, signori dei mass media dominanti e dominati, scondizolatori degli editoriali, se questa pinzillacchera non l’avete trattata a dovere, la colpa è mia e di quelli come me che proprio non vogliamo capire. Dai, su, mush!, votiamo la nuova Costituzione e di queste cazzate non se ne parli più: ma dai, pretendere di rispettare un verdetto della Corte Costituzionale, ma ma…io dico….stiamo scherzando? Con il rischio di dovere applicare davvero la Costituzione? Suvvia! Ah ah ah, dai Sapienza, smettila di fare l’ingenuo. Non senti il vento del cambiamento, spostati, che se no ti travolge. Anzi, ti ha già travolto.
Ah, poi c’è quell’altra: “abbassiamo i costi della politica!”. Si, ci sto!, ho pensato. Poi ho visto che i conti non sono tanto chiari. Ma come, firmo un contratto e non so esattamente quanto mi date? Almeno circa-meno-più, dai! No. Cifre messe lì che comunque mi dimostrano come sarebbe bastato votare una legge che guarda caso, hanno bocciato. Ma si certo, proprio quelli che vogliono la riforma: ricordate quando si doveva votare la legge per dimezzare gli stipendi ai parlamentari? Ma si, ne parlano da decenni. E’ successo meno di un mese fa, ma se noi siamo un tantino stupidini e smemorati, i media dominanti e dominati, secondo voi, ce lo hanno ricordato in questi giorni, o era meglio farci sapere le illustri opinioni degli chef e dei briatori? Sarebbe bastato avere quella legge: invece no, devo andare a votare un referendum costituzionale, indetto da gente eletta senza legittimità costituzionale: io credo sia fantastico, Hollywood ci fa un baffo. Immaginate questa scena: una volante della Polizia mi ferma per un controllo, mentre si chiacchiera amabilmente i due poliziotti mi dicono che una recente sentenza ha stabilito che il concorso con il quale erano stato assunti non era costituzionale. Io deglutisco, però devo ascoltarli e rispettarli, perché hanno addosso la divisa. Illegittima, ma non importa. Importa che se rompo i coglioni, loro hanno manette e anche la pistola, quindi, siccome possono arrestarmi, sto zitto e porgo i documenti. Provo disagio, ma lo faccio perché il bastone lo manovrano loro. Non è fantastico questo meraviglioso paese?
Ah, mi dicono anche che i fortunati che andranno in Senato, godranno dell’immunità della quale non godono in consiglio regionale e allora penso a tante persone sotto inchiesta, intercettate a dire cose indegne, contro la legge, contro chi li ha votati persino. Ma non potranno essere toccati. Scusate, siccome sono poco intelligente, chi mi spiega questa: se intanto arrivano le nuove elezioni regionali(che come sapete, sono sfasate nei 20 casi italiani) e cambia la maggioranza regionale, quelli che erano andati al Senato, ci restano? Vanno via? Perché se restano, il Senato cosi combinato non rappresenta assolutamente il volere popolare, quello della democrazia che – mi dicono – verrà rafforzata dalla “riforma”. Ah, ma come oso fare queste domande, io piccolo cittadino?
Leggo che hanno dato un aumento a un paio di milioni di dipendenti dello Stato, son felice per loro e i loro familiari, dai, un bel 4-5 milioni di voti potenziali, pasciuti e felici. Che mondo meraviglioso, questa Italia. Comunque, mi dicono, ognuno deve scegliere SI o NO come meglio crede. E infatti è giusto cosi: è in queste scelte che si misura quali sono i principi di una persona.
Ah, quasi dimenticavo: nella nuova Costituzione – lo sto scrivendo da due settimane – manco si parla, in piena era di disastri climatici indotti anche dalle attività umane – di: suolo, terra, ecologia, risorse naturali, territorio. Neanche di paesaggio. Niente di niente. Con quest’ultima considerazione, io Davide Salvatore Sapienza, italiano, sarei già convinto che serve scrivere un’altra Costituzione.