MUSIC IS FREEDOM
“Mancanza di guida per la tua nave non ti preoccupi,
ma alzato l’albero, spiegate le vele bianche,
siedi; la nave porterà il soffio di Borea”
(Odissea, X, 505-507)
Era un giorno come un altro, ero in cortile a giocare: “Dada, sali che c’è la maestra di pianoforte!” ?!?!?!?!? “Cosa?” Non capivo, ma avendo 10 anni, salii in casa per trovarmi fronte questa gentile e minuta signora, una vera maestra di pianoforte in carne e ossa! Iniziai a connettere la presenza di quello splendido strumento nella sala della nuova casa, alla possibilità che dovessi essere io a svezzarlo (povero pianoforte). Il suo autore preferito era Franz Liszt. Mi piacque subito questa severa maestra, ancora giovane (per come la ricordo): sapeva tutto e amava tantissimo insegnare. Era precisa, anche ossessiva, ma con lei sapevi di fare
la cosa giusta. Poche lezioni dopo, iniziai a chiederle di farmi suonare i Beatles: li avevo appena scoperti, insieme ai Pink Floyd e per quanto amassi suonare Beethoven (che ancora adoro), io volevo i Beatles: loro mi dicevano cose di me che nessuno sapeva. Tranne me, ovvio. Non sapevo che Listz, Beethoven e Chopin, Mascagni, Bach e Mozart erano morti o che i Beatles si erano “sciolti”: Non mi rendevo conto che “Who’s Next” da qualche anno aveva cambiato per sempre i connotati al rock. Insomma, per me la musica era una cosa senza morte. La musica era la vita. Quando suonavo (mercenario, per la mancia…) a qualche matrimonio in chiesa, mi pareva tutto cosi solenne e i conti non tornavano: la Musica cosi immensa, noi cosi piccoli. Come era possibile? Da dove veniva tutto ciò? Davvero era stato affidato a degli esseri umani come me e altri, per essere diffuso sulla Terra, questo codice intergalattico? Alla fine, con la maestra Laura, vincemmo in due: io smisi di andare a lezione e iniziai a “suonare” i Bealtes e lei non dovette più perdere il suo tempo con me. Da allora in avanti non ho mai veramente pensato che La Musica potesse essere abbassata ai parametri di vita di noi esseri umani: data di nascita, data di morte. Spartiti? Si, lo Spartito Cosmico, l’unico, che interagisce con chi Osa, con chi decide di provare, a rischio di precipitare, a toccare il Sole. La Musica è come La Vita. Non nasce e non muore. E’. Per questa ragione, in effetti credo che in quei decenni una serie di emissari interstellari furono inviati sulla Terra per farcelo capire: ognuno pensi a chi preferisce. Ne esistono ancora, ma allora fu la “colonizzazione” più potente della storia contemporanea, perché la Musica diventava un veicolo di espressione talmente potente da fare paura, a tutti. Perché la Libertà, fa paura e non ho mai, mai, mai provato niente di più Libero che essere seduto a strimpellare una canzone che mi piace, per i fatti miei, perché è come mettersi in contatto con la totalità.
Perché scrivo questo?
Nell’AD 2016, sono “morti” tanti esseri umani che hanno portato Musica sul pianeta e non farò nomi, ognuno ha i suoi legami. Molti erano “in età” per passare “oltre”, altri no. Ma forse non è così vero: portare il fardello dell’immenso, non consente di farsi misurare con i parametri che ci siamo dati in questi millenni. Quanti esseri umani possono dire di avere dato gioia e bellezza e unità e armonia e sogni ad altri milioni di esseri umani come questa Spedizione 2016 che ha ripreso la via Interstellare? La mia domanda è tutta qui. Pensiamole e pensiamoli con un sorriso. Perché io li vedo come vedevo da bambino Beethoven e i Beatles, Chopin e i Pink Floyd (ognuno metta i suoi nomi, io ne avrei altri cento…): creature mitologiche alle quali era stato affidato, per un tratto della Via Stellare, il Graal della Bellezza e dell’Orizzonte senza fine.
Ecco, perché mi sento Libero, nella musica e grazie alla musica. Really: Music, Is The Best.