KAJSA, PER ADDE, BOB…DARIO E FRANCA. GIORNO # 0
Un giorno come oggi. Vieni accompagnato nello Junkerdal, a Graddis. Qui Kari Nystad-Rusaanes vuole farmi incontrare, a casa loro, due esseri umani straordinari. Sono gli artisti svedesi Kajsa e Per Adde Petterquist. Vivono qui da decenni. La loro storia è così incredibile, da essere vera. Cammini verso la casa nelle montagne del Nordland, il sole caldo di ottobre ti avvolge: è l’onda di luce sempre a quella
stessa altezza. Latitudine artica, dove la divinità delle arti ha creato la luce. Un laghetto e la vegetazione d’autunno. Sembra di essere a Big Pink. Ogni cosa è lontana, tutto è vicino. Ascolti e vedi, osservi. Percepisci. Quando Per Adde, anni 90, ci accompagna su una traccia che amava fare con il loro cavallo Chagall, il fiume Graddis scivola sul granito esteso, un letto di roccia caparbio: sa che vincerà l’acqua, alla fine, ma lì resta, convinto di essere dove deve essere. Poi, la voce di Cristina: “è morto Dario Fo. Aveva 90 anni.” Ah – penso io – lui e Franca, come Per Adde e Kajsa. Rientro alla Storjordstua, leggo che Bob Dylan – Bob Dylan ha vinto il Nobel per la Letteratura. Leggo già qualche rosicone e qualche ottuso obiettare. Penso che in qualche modo, oggi, Kajsa Per Adde Franca Dario e Robert Zimmermann, abbiano realizzato una tela meravigliosa. Come diceva quella canzone?
“I see my light come shining
From the west unto the east
Any day now, any day now
I shall be released”