ANDARE PER SILENZI
Conosco poche persone che, come Franco, possono portare agevolmente un titolo del genere sulla copertina di un proprio libro. Conosco rarissimi esempi di scrittura inclusiva e capace di sondare profondità, vastità, orizzonti, slanci, riflessioni, spiritualità, come sa fare Franco. Lo dico perché prima ancora che amico, è per me sempre stato un maestro nel dialogo con la Terra, la natura – inclusa quella umana – intesa che in ogni istante ci sfiora, ci interpella, ci invita a essere ciò che possiamo essere. Volendo. “Andare per silenzi” è una summa del suo andare selvatico nel mondo, decenni dedicati a quella “via invisibile” che fa parte della narrazione di alcuni di noi che a questo hanno deciso di dedicare, più che la scrittura, l’intera vita, a tutto tondo. Ho pensato a lungo prima di scrivere queste righe, perché non è importante dire a chi mi legge di acquistare e leggere questo libro per una ragione o un’altra. Allora dirò solo questo: come Siddharta, da lui evocato e citato nel finale magnifico di “Andare per silenzi”, traghettare sul fiume ci consente di vedere ciò che fluisce. Ciò che fluisce si chiama vita. Ciò che è questo libro.